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19 marzo 2018
Concetti sfumati ai bordi_ seconda prova aperta!

VENERDIì 23 MARZO 2018

ORE 18,30 @ LO STUDIO, UDINE

 

 

La seconda prova aperta di Concetti sfumati ai bordi, dopo Malerba e Munari, è segnata dall’ incontro di Ibsen e Grieg. Sono stati loro ad aver modificato il “campo dei concetti”.
In qualche modo, e con tutte le accortezze del caso, la ricerca è stata influenzata dalla lettura del Peer Gynt e dall’ascolto della Suite n°1 op. 46 e n°2 op. 45 (queste ultime create nel capolavoro di Eduard Grieg).
L’esercizio è quello di stare su un linguaggio corporeo sfumato, che permetta delle fuoriuscite dalla logica e dall’ordine.
Se nella fase precedente ci siamo concentrare su assenza e solitudine – mettendo in poltrona persone e questioni – in questa tappa abbiamo cercato di mettere a fuoco (e sfuocare) una relazione a due.
Abbiamo deciso di aderire esteticamente a quel salotto, a quella camera dell’assurdo dove anche le pazzie e le bugie di Peer possono trovare collocazione.
Per il momento abbiamo capito poco…ma abbiamo sentito molto. E ci fidiamo di questo potenziale.

 

Ho selezionato per voi alcuni spunti dalla commedia in cinque atti. Ritengo che per analogia ineriscano al lavoro.

 

Stretto sentiero di montagna, è primo mattino

• PEER GYNT    Che tu avanzi o arretri, la via è ugualmente lunga. Che tu vada o tu venga, la via è ugualmente stretta. E’ qui! Ed è là! Dovunque mi volto! Appena ne esco ci son dentro di nuovo…Dì, chi sei? Lasciati vedere! Su, che cosa sei, parla!
LA VOCE Il Curvo.

Escono ridendo e cicalando tra loro

• PEER GYNT      E’ difficile giudicare dove fa male la scarpa se non sei tu che la porti.
• PERSONAGGIO MAGRO   Ma, a proposito di scarpe mi viene in mente che è ora di andare…

• DIRETTORE (a Peer Gynt offrendogli da bene) Poiché sei qui vorrai ben vuotare un bicchiere?
PEER GYNT Grazie, voglio ballare. Non ho sete

 

 

Il materiale che Valentina ed io vi presentiamo questo venerdì è da limare e da depositare.

In questa sessione abbiamo lavorato in concerto con il musicista Leo Virgili e con la light designer Daniela Bestetti.

Ognuno di noi si sente in improvvisazione e in ricerca. Ancora nulla di definitivo all’orizzonte.

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