Nella perdita c’è arricchimento.
L’invito è di lasciar andare e, in questo abbandono, a far emergere il nascosto, il sommerso, l’inatteso, o semplicemente lo specchio delle ricche e varie sfaccettature che il corpo registra e mantiene grazie all’esperienza, alla memoria, al mimetismo, all’istinto di sopravvivenza.
La danza emerge naturalmente.
Come una ruota che avanza nella ciclicità dell’esistenza. Dalla luce che attraversa l’ombra, l’aldilà, il vuoto, emerge il respiro, il sospiro, il movimento, la spinta, la scelta capace di interrompere il ciclo per diventare la vita, scelta, essenza.
Chi scriverà la storia saremo io e voi, qui, stasera. I protagonisti sono le presenze che lasciamo accadere, i fantasmi che ci verranno a trovare. La danza è il canale attraverso il quale si manifestano.
Pura presenza. Un corpo in-utile, oggetto senza volontà. E’ necessaria una lunga preparazione per raggiungere questo stato, ma non è questo che interessa allo spettatore.
Vecchio, bambina, insetto, puttana.
Perché tutto questo è parte di noi.
Eleonora Zenero
Danzano:
Eleonora Zenzero
Musiche:
Philippe Battikha, Nino Rota
Costumi:
Rossella Truccolo per Cassiopeateatro
Produzione:
Danceproject Actis Trieste
Con il sostegno di:
Vale6 (Slovenia) e l’Associazione AACFE (Parigi)
Durata: 40 MIN.
Set designer e arrangiamento sonoro:
Paola Pisani
H 21:00 Lo Studio_Udine