Il fiume scorre e non può fare altrimenti, sospinto dalla propria anima d’acqua.
Anima mutabile, mai uguale a se stessa che mulinella intorno a ciò che incontra, ci si avvinghia con il proprio peso e lo trascina.
Così è la vita dell’uomo: oggetti, conoscenze, ricordi sono certezze per non impazzire nel fluire costante del vivere; ci si può aggrappare per rifiatare e dire: “Io sono ciò che ha con sè tutto questo”.
Più le esperienze sono state intense, magari dolorose, più pesantemente si ancorano al fondo.
L’accumularsi dei depositi farà straripare il fiume: un evento violento, ma forse meno spaventoso, e quindi più accettabile, del mistero che attende alla foce: dissolversi in un’acqua simile a sè ma diversa nella forma esterna.
Le spoglie sono testimonianza della vita che ha cambiato il proprio aspetto; la veste abbandonata ci ricorda che alla fine, necessariamente, anche la nostra andrà lasciata.
Musiche: Polmo Polpo, Yo Yo Ma, Bobby McFerrin
Scenografia Urbana: Belinda De Vito
Costumi: Compagnia Arearea
Coordinamento progetto: Marta Bevilacqua, Roberto Cocconi
Coordinamento tecnico: Fausto Bonvini
Organizzazione: Giulia Birriolo
Produzione: Mittelfest 2015, Compagnia Arearea 2015
Con il sostegno di: MIBACT
Fotografia: Alessandro Rizzi
Durata: 17 min