Morfeo è il dio della notte, del sogno e delle forme. Al posto delle ciglia ha due ali di farfalla. Si veste poco ma non ha mai il raffreddore. E’ velocissimo, sa essere qui e lì in un lampo senza fare alcun rumore. Agisce quando nessuno lo vede, si trasforma in persone che nemmeno conosce e ce le fa apparire in sogno. Brilla nella notte il suo mazzo di papaveri. Con quelli addormenta tutti tranne Lei. Nel buio c’è una ragazza ad attenderlo sulla soglia del dormiveglia.

L’attesa e l’incontro si trasformano presto in una danza fatta di tensioni e cadute, di distanze e vicinanze. Cadere nelle braccia di Morfeo può essere soffice e allo stesso tempo rischioso perché quell’abbraccio ci mette in contatto con un mondo altro e che pure ci appartiene. Sulla scena c’è anche una scatola nera…essa ci rivela che niente è come appare e che nella notte, nel buio più profondo, i nostri sogni hanno una materia.

Il progetto MITICA, nel corso del triennio 2018-2020, vede impegnata la danzatrice e coreografa della Compagnia Arearea, Marta Bevilacqua, nella scrittura di danza per le nuove generazioni.

MITICA, rivolto al giovanissimo pubblico dagli undici anni, affronta i grandi temi della classicità tanto cari all’artista, che per formazione e passione li ha presentati in forma coreutica in spazi urbani e teatri d’Italia e d’Europa, trasmettendo il fascino di narrazioni antiche, cariche di sacralità, nella consapevolezza che sono un veicolo di comunicazione fortissimo per riflettere sulla realtà contemporanea. 

Il mito è pedagogico a tutte le età: è insieme rigoroso e trasgressivo, non giudica, contempla la rovina, non ostenta moralismi, si fida della bellezza.